Cronache del Gruppo Istruttorie

15/03/2021
Redazione ReQuBo
Le case degli Italiani ai tempi del Superbonus.

Il lavoro di ReQuBo prosegue e il Gruppo Istruttorie vive gomito a gomito, quasi per caso, anche le vicissitudini dei richiedenti.

Ogni casa ha una sua storia e ogni proprietario si porta dietro la propria quotidianità, declinata nella nuova dimensione dei lavori di ristrutturazione. Ci sono rapporti di vicinato contrastanti o collaborativi, affari personali tra conviventi, persino elementi al limite del paranormale (come già narrato in Nuovi Bonus e Spettri Antichi).

Ad esempio, in quel di Bologna, ci sono rapporti nati da periodi di difficoltà e piccole tragedie. È il caso di due case separate da una siepe.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, una bomba cadde tra i due terreni e sventrò lo spazio che li teneva separati. Anziché ripristinare la situazione e tornare a dividere le due proprietà, le famiglie decisero di porre un cancello d' ingresso condiviso per “commemorare” l’evento. Ad oggi, più di settant’anni dopo, l’apertura è ancora lì e gli attuali proprietari mantengono quel medesimo rapporto nato sotto la bomba. Il cancello e la siepe sono diventati luogo di socializzazione e amicizia per gli abitanti, in un rapporto di sano vicinato.

Ci sono poi rapporti che durano quasi altrettanto a lungo, ma si svolgono nel privato delle quattro mura con i loro alti e bassi. Poi le quattro mura si aprono, in vista della possibilità di lavori.

È il caso di una coppia che dorme in stanze separate da anni per problemi di natura "acustica", se così si può dire. La moglie non sopporta il russare del marito, perciò la soffitta di casa è stata convertita a camera da letto da annni.
La soluzione garantisce (più o meno) una convivenza pacifica tra i due occupanti, ma non garantisce il rispetto delle regole. Una camera da letto deve avere accesso ai servizi, come ad esempio il riscaldamento, l’allacciamento alla rete elettrica, in generale tutti i requisiti per essere abitabile, per quanto la persona possa essere abituata ad uno stile di vita spartano o monacale.
Non tutti i sottotetti possiedono questi requisiti e l'abuso diventa così non sanabile, con necessità di demolire le opere compiute abusivamente e ripristinare lo stato iniziale della soffitta. Presupposti di questo genere non sono nemmeno così rari in Italia, principalmente negli appartamenti all'ultimo piano degli edifici, spesso e volentieri dotati di una "mansarda" simile. 
Non importa da quanti anni convivano così, un abuso del genere può bloccare qualunque possibilità d'intervento.  

E, anche se non sempre in maniera così eclatante, l'aspetto che più pesa sui richiedenti e richiede l'attenzione del Gruppo Istruttorie è proprio la necessità di conciliare la novità dei lavori col tran-tran quotidiano che fino ad oggi si è vissuto. 

 

 

 

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