Bologna, la Bicipolitana

01/04/2021
Redazione ReQuBo

In seguito alla pandemia, i trasporti pubblici cedono il passo allo spostamento con mezzi privati e il buono mobilità ha cercato di indirizzare questa transizione verso mezzi ecosostenibili, tra monopattini elettrici e bike-sharing (tradizionale o a pedalata assistita che sia).

La bicicletta non è nuova sulle strade, eppure in Europa non esisteva una normativa univoca sui suoi requisiti di sicurezza e prestazione prima del 2006, mentre la sua conduzione si rifà al codice della strada, senza bisogno di patenti o esami, ma solo di buonsenso.

In assenza di una struttura stradale adeguata il codice della strada e il buonsenso da soli non bastano a tutelare tutti, come dimostra l’aumento in Italia degli incidenti con vittime ciclisti (253; +15,5% *) in concomitanza con l’aumento di ciclisti (25% degli utenti della strada nel 2019*) - *Dati ISTAT 2019 rispetto al 2018.

La convivenza sulla carreggiata è difficile su strade concepite a misura di automobile. Se si punta ad una mobilità ecologica, si auspica però un aumento dell'utenza su due ruote e, di conseguenza, la garanzia di una viabilità sicura.

Il DL Semplificazioni (Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale) ha introdotto alcune modifiche del codice stradale relative a corsie ciclabili (praticamente delle piste ciclabili dipinte sulla carreggiata), corsie a doppio senso ciclabile (anche in strade a senso unico) e limiti di velocità e sorpasso per gli autoveicoli nei pressi di queste corsie.

La "Bicipolitana" conta 1.000 km di ciclabili, divise tra direttrici principali da Bologna ai principali centri abitati della provincia, trasversali per connettere anche le frazioni più piccole e interne per favorire aree di difficile percorrenza come il centro città e la zona viali.

Ne fanno parte corsie ciclabili preesistenti come la “tangenziale delle biciclette” lungo i viali, modificate con corsie a doppio senso in zone critiche come Via Petroni, via Galliera, via dei Mille-via Riva Reno, che seguono la trasformazione cominciata in seguito alle proteste dei cittadini per via Frassinago.

Grazie ai finanziamenti del Bando Periferie, la direttrice da Galliera/San Venanzio a Bologna si espande e le sue diramazioni trasversali raggiungono anche i centri di Pieve di Cento, Castello d’Argile, Minerbio e Baricella con percorsi in sede protetta. Il tratto finale Castel Maggiore – Corticella sarà concluso entro estate 2021, insieme ad altre ciclabili di transizione, sistema di percorsi di rapida realizzazione, studiate per lo spostamento in sicurezza verso e dalla prima cintura provinciale (San Lazzaro, Casalecchio, Sala Bolognese, Castel Maggiore e Granarolo.

La bicicletta può prestarsi quindi, con i giusti spazi e infrastrutture, anche allo spostamento su vaste distanze.

Ne è un esempio anche l’EuroVelo7 o “Ciclovia del Sole”, la ciclabile tutta europea che va da Capo Nord a Malta. Il suo tratto bolognese (noto anche come Verona-Bologna-Firenze) non si presterà solo come itinerario turistico, ma grazie al recupero dell'ex-rilevato ferroviario della linea Bologna-Verona collegherà in maniera diretta i centri di Mirandola, San Felice sul Panaro, Camposanto, Crevalcore, San Giovanni in Persiceto, Osteria Nuova fino a Bologna per le esigenze di mobilità quotidiana. 
Il tratto San Felice sul Panaro - Crevalcore - Bologna è già parzialmente percorribile, mentre gli ultimi lavori di costruzione delle aree di sosta, barriere di sicurezza e apposizione della segnaletica volgono al termine in vista dell' inaugurazione, fissata al 13 aprile 2021.
Entro l’estate 2021 sarà inoltre percorribile la Ciclovia del Santerno, 44 km di percorso ciclabile lungo la Vallata del Santerno. Anche in questo caso una spinta che va oltre il cicloturismo, poiché la direttrice raggiungerà anche Imola. 

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